Posizione di guida

Postato il 01 marzo 2016


Quando ci si siede per la prima volta alla guida di un’auto, non è sufficiente avvicinare o allontanare il sedile dal volante per essere nelle condizioni ideali per eseguire in modo ottimale tutti i gesti necessari al controllo del mezzo. Occorre invece prendere in considerazione la posizione di tutte le parti del nostro corpo in maniera integrata perché dobbiamo girare il volante, azionare il cambio, schiacciare i pedali, guardare la strada dietro di noi, come se il nostro corpo fosse un tutt’uno con l’auto che guidiamo.

Ecco allora i suggerimenti, partendo dalla posizione delle gambe.

1. Come regolare la posizione delle gambe?

Per ottenere la corretta distanza del sedile dai pedali premiamo a fondo il pedale della frizione: se il bacino viene spinto all’indietro, siamo troppo vicini, se invece ci stacchiamo dallo schienale, significa che siamo troppo lontani. La giusta posizione si ottiene quando, eseguendo il movimento, la coscia si appoggia sul sedile senza premere. Ripetere l’operazione con la gamba destra, riferendoci al freno e all’acceleratore, tenendo il tacco appoggiato sul pianale.

Sarà superfluo ma non fa mai male ripeterlo: dopo avere cambiato marcia, togliamo il piede dalla frizione e appoggiamolo sulla zona predisposta alla sinistra della pedaliera: se continuiamo a tenerlo appoggiato sulla frizione rischiamo di doverla rifare anzitempo.

2. A quale altezza dovrebbe stare il sedile?

Non esiste una posizione che vada bene per tutti. Ognuno deve trovare la propria. Sicuramente non deve essere troppo alta perché così rischiamo di trovarci con le gambe sollevate e ogni volta che schiacciamo la frizione eserciteremmo una eccessiva pressione con le cosce sulla seduta del sedile.

3. Quale è il giusto angolo che i piedi debbono avere rispetto alla gamba?

Il piede con la caviglia non deve formare un angolo inferiore a 90°.

5. Come bisogna tenere le mani sul volante?

Immaginiamo la corona del volante come il quadrante di un orologio: le mani debbono impugnare il volante i corrispondenza delle ore 9 e delle ore 15, con i pollici appoggiati sulla razza orizzontale, tenendo il volante ben in presa. E’ una posizione simmetrica che permette di avere la giusta sensibilità direzionale.

6. A quale altezza dovrebbe stare lo sterzo?

Impugnando il volante alle  9 e 15, le mani debbono essere alla stessa altezza delle spalle. Se lo posizionassimo troppo alto, saremmo costretti ad aggrapparci ad esso con perdita della sensibilità di guida, se troppo basso interferiremmo con i movimenti delle gambe.

7. Come si ottiene la giusta distanza della schiena dal volante?

Tenendo la schiena ben appoggiata e aderente allo schienale in maniera uniforme dalle spalle alla zona lombare, regoliamo la sua inclinazione in modo tale che, tenendo le braccia tese, la superficie inferiore dei polsi (quella dove di solito si sentono i battiti del cuore) possa essere appoggiata sulla parte superiore del volante (in quella zona che corrisponderebbe alle ore 12 di un orologio), senza dover staccare la schiena dallo schienale. Se ora impugniamo il volante alle 9 e un quarto, ci accorgiamo che riusciamo a ruotare il volante verso destra e sinistra, mantenendo sempre la schiena appoggiata allo schienale.

8. Come tenere le braccia?

La giusta posizione si ottiene nel momento in cui si regola lo schienale. La posizione ottenuta (braccia un po’ piegate) ci permetterà di raggiungere ogni parte del volante senza tenderle o staccarci dallo schienale e saremo i grado di affrontare ogni manovra, anche quelle di emergenza, senza difficoltà con la giusta presa sul volante.

9. Come regolare i poggiatesta?

Il punto più alto del poggiatesta deve trovarsi a circa 3-5 centimetri oltre la sommità del capo. La distanza nuca-poggiatesa a non più di 5-8 centimetri.

10. Come regolare la cintura di sicurezza?

Deve essere regolata in altezza, facendo sì che passi tra la spalla e il collo.

11. Come regolare gli specchietti retrovisori?

Ne abbiamo tre a disposizione: quello centrale in alto all’interno dell’abitacolo ed i due esterni, sulle rispettive porte. Dobbiamo regolarli in modo da poterli guardare ruotando solamente il capo: non dobbiamo piegare all’indietro la testa o allungarla in avanti. Osservandoli, dobbiamo avere una visione continua di ciò che avviene dietro di noi, dalla destra alla sinistra passando per il centro, in modo tale che, dove finisce il campo visivo di uno, inizi quello dell’altro.