Colpo di sonno

Postato il 24 Luglio 2008


Ho 18 anni e da poco ho la patente. Sento parlare del colpo di sonno. Cosa è?

Ritengo utile al riguardo citare alcune righe tratte dal libro “La lunga estate calda del commissario Charitos” di Petros Markaris: “ All’altezza di Varibondi, sento che le palpebre mi si chiudono. Mi sforzo di tenere gli occhi aperti e restare concentrato sul pandemonio circolatorio che ho davanti a me. Riesco a proseguire per qualche chilometro ancora, ma mi rendo conto che ormai sono preda di questa sensazione di ingresso-uscita dall’afasia, in cui perdo i sensi per qualche secondo e poi torno in me come se mi stessi svegliando da un sonno profondissimo. Penso che un incidente stradale è proprio quello che mi manca nella situazione in cui mi trovo. Poco dopo il nodo di Malaska trovo una piazzola di sosta. Parcheggio e reclino il sedile. Non faccio in tempo a chiudere gli occhi che mi addormento”. Credo che il testo sia sufficiente a spiegare cosa è il colpo di sonno: una momentanea, silenziosa perdita dello stato di veglia che si manifesta in maniera improvvisa, preceduta però da segni premonitori precisi che però il guidatore spesso o non percepisce pienamente o più frequentemente ritiene di saper controllare adeguatamente .

Quali sono i segni premonitori del colpo di sonno?

Numerosi sono i segnali che indicano l’avvicinarsi imminente (pochi minuti) del colpo di sonno:

  • le palpebre diventano sempre più pesanti,

  • è difficile tenere gli occhi aperti, che si chiudono sempre più spesso,

  • gli occhi bruciano,

  • si sbadiglia frequentemente,

  • è difficile tenere sollevata la testa,

  • si sposta il busto frequentemente alla ricerca di una migliore posizione,

  • non si ricorda cosa è successo negli ultimi chilometri, domandandosi “non mi sono accorto di aver fatto quel pezzo di strada”

  • i segnali vengono messi a fuoco con difficoltà,

  • è difficile concentrarsi,

  • ci si distrae facilmente,

  • ci si gratta la testa o le guance,

  • i segnali vengono messi a fuoco con difficoltà,

  • si eseguono piccoli, frequenti spostamenti sulla corsia di marcia invece di percorrerla correttamente,

  • il piede ondeggia sull’acceleratore impedendo una velocità costante.

Perché viene il colpo di sonno?

E’ una conseguenza del bisogno di sonno che l’organismo ha per mantenere intatte le sue capacità funzionali e questo bisogno aumenta quanto più durano le ore di veglia. Il ciclo sonno-veglia è inoltre regolato da un  orologio biologico interno secondo un ritmo ben preciso (ritmo circadiano) a sua volta influenzato da fattori esterni quali l’alternarsi della luce e del buio, il riposo e l’attività. Fisiologicamente le ore di massima tendenza al sonno si hanno tra le 23 e le 6 del mattino e tra le 14 e le 16.

Sono diabetico. Mi hanno detto che il colpo di sonno nei diabetici è più frequente. E’ vero?

Non è vero se si fa riferimento a diabetici in perfetto equilibrio dietetico-terapeutico. Però è stato verificato che quando la glicemia si avvicina al valore inferiore della normalità (valori preipoglicemici) è possibile che tale situazione influisca negativamente sulla condotta di guida. Studi simulati al computer hanno evidenziato che il conducente diabetico, in tali condizioni, è portato a guidare più velocemente, a non rispettare i segnali di stop, ad assumere una posizione non corretta sulla carreggiata, a frenare senza che vi sia motivo. E’ quella situazione definita “ipoglicemia asintomatica”, nella quale il soggetto non è consapevole del notevole peggioramento delle proprie capacità di guida: solo 1/3-1/4 delle persone sottoposte al test affermava di rendersi conto della loro imperizia. Se i valori scendono invece al di sotto della norma (ipoglicemia) allora sopraggiungono la sonnolenza e gli sbadigli e quindi in questo caso il colpo di sonno è in agguato.

Quali sono le cause più frequenti del colpo di sonno?

  • Avere dormito poco il giorno prima (o il giorno stesso) del viaggio.

  • La monotonia e l'eccessiva regolarità del viaggio, che producono una forma di "ipnosi".

  • Viaggiare di notte (tra mezzanotte e le 6), non essendovi abituati

  • Viaggiare da soli.

  • Il tempo eccessivo alla guida.

  • L'eccesso di volume sonoro dello stereo che, alla lunga, produce affaticamento sensoriale.

  • La guida sotto il sole abbagliante, che invita a chiudere le palpebre, producendo alla lunga un affaticamento sensoriale.

  • La guida nella nebbia, specie in assenza di altri veicolo che ci precedono, porta a concentrare l’attenzione in una zona ristretta davanti a noi, alla lunga creando una sorta di ipnosi.

  • La temperatura troppo alta nell'abitacolo.

  • Aver mangiato abbondantemente, specie cibi troppo grassi.

  • Aver consumato bevande alcoliche.

  • Aver assunto farmaci che favoriscono la sonnolenza quali ansiolitici, antistaminici, antidolorifici.

Cosa debbo fare per prevenire il colpo di sonno?

Questi consigli possono valere in qualunque occasione ma sono rivolti soprattutto se si deve affrontare un lungo viaggio.

  • Per spezzare la monotonia del viaggio fare una pausa di almeno 10 minuti ogni due ore consecutive di guida, fermandosi in un’area di sosta e facendo due passi; se il viaggio si protrae per più ore, dopo tre periodi  di due ore di guida, fare una pausa di relax più lunga, di almeno mezz’ora ad occhi chiusi,

  • Viaggiare possibilmente in compagnia,

  • Evitare di mettersi in viaggio dopo una faticosa giornata lavorativa,

  • Dormire a sufficienza prima di un viaggio: l’organismo ha i suoi ritmi e non possiamo sottostimare la stanchezza.

  • Evitare di viaggiare tra le 23 e le 6 (se siamo abituati a dormire in queste ore). E’ meglio partire presto all’alba, dopo aver riposato bene la notte, avendo già caricato i bagagli la sera prima.

  • Fare pasti leggeri prima di partire (è sconsigliato guidare durante la digestione di un pasto non proprio frugale),

  • Non bere alcolici.

  • Mantenere l’abitacolo ben areato:regolate il climatizzatore sui 18/20 gradi  o tenete un poco aperti i finestrini per permettere un discreta ventilazione.

  • Indossare occhiali da sole (certificati con protezione dalla radiazioni UV) per non affaticare la vista durante la guida in giornate assolate.

  • Non tentare di resistere per lungo tempo alla guida, in una sorta di sfida con se stessi o per inorgoglirsi con gli amici.

  • Se comunque la sonnolenza si fa sentire, fermarsi subito e riposarsi. Pochi minuti di sonno saranno sufficienti a farci riprendere il cammino sicuri di noi stessi e per gli altri.

Il colpo di sonno colpisce chiunque o qualcuno in particolare?

Può colpire chiunque ma vi sono categorie di conducenti che sono più a rischio, per la loro età o per il loro lavoro o perché sofferenti di alcune malattie:

  • I giovani che sono portati ad avere un eccesso di fiducia e confidenza nella propria capacità di guida e di resistenza alla fatica, sopravvalutandosi. Anche l’eccitazione della partenza può dare la falsa sensazione di essere perfettamente svegli, mentre ne è responsabile solo la tensione nervosa, pronta a scomparire dopo poche ore di guida.

  • I turnisti,  sia quelli notturni sia quelli diurni.  Nel caso di lavoro notturno essi hanno un  sonno di recupero diurno solitamente di breve durata e più instabile mentre nei turni del mattino il risveglio anticipato elimina l’ultima parte del sonno.

  • Chi fa uso di farmaci che possono indurre sonnolenza (es. antistaminici, tranquillanti, antiinfiammatori, ecc.).

  • Chi soffre di insonnia.

  • Chi, quando dorme, russa sonoramente:  è la cosiddetta sindrome delle apnee ostruttive in sonno (OSAS “Obsructive Sleep Apnea Sindrome”).  Il russare infatti provoca delle apnee (sospensioni del respiro) seguite da una ripresa della ventilazione che spezzando il sonno lo alleggeriscono o causano un vero e proprio risveglio improvviso per la sensazione di soffocamento. Le conseguenze sono un sonno frammentato, di scarsa qualità che porta inevitabilmente ad avere sonno durante il giorno, con calo dell’attenzione e nella prontezza dei riflessi. 

  • Chi soffre di sensazioni sgradevoli agli arti inferiori ( sindrome delle gambe senza riposo) che compaiono al momento del riposo: si creano difficoltà all’addormentamento e/o risvegli notturni prolungati che privano di un riposo adeguato e inducono quindi una sonnolenza durante il giorno molto significativa.

  • Chi, durante il sonno, soffre di contrazioni muscolari periodiche agli arti inferiori (sindrome dei movimenti periodici degli arti) con la conseguenza di un sonno spezzettato e non sufficientemente ristoratore.

  • Chi è affetto dalla “ sindrome da fase ritardata di sonno” caratterizzata da una sonnolenza che assale durante il giorno e da una riduzione delle capacità fisico-psichiche, soprattutto nel fine pomeriggio/sera.

  • Nella “ sindrome da fase anticipata di sonno” invece la sonnolenza e il calo delle prestazioni  colpiscono al mattino.

E’ vero che ci sono delle pastiglie che permettono di restare svegli a lungo?

E’ vero, si tratta della “pillola del risveglio”, il modafanil. Il suo uso però non è rivolto a persone che vogliono rimanere sveglie più a lungo ma serve a combattere una malattia, “la narcolessia”, che  costringe, chi ne è affetto, ad una sorta di sonnolenza continua. Purtroppo l’uso di tale pillola sta diventando improprio, al di fuori dalle indicazioni, sostituendo quello delle amfetamine, vuoi per necessità professionali o per stili di vita sregolata. Le conseguenze a lungo termine però, al di fuori dell’indicazione, in soggetti sani (“sindrome da veglia forzata”), non sono note, considerando che non dormire “farmacologicamente” (sonno perduto) rischia di aggiungere danno al fatto di non aver dormito a sufficienza, prendendo in considerazione soprattutto gli effetti ristoratori del sonno sul sistema endocrino e quello immunitario.

E’ vero che alzare il volume dell’autoradio o bere tanti caffè allontana il pericolo del colpo di sonno?

Molti sono i luoghi comuni per mantenersi svegli. In genere non servono o sono palliativi di breve durata oppure sollecitano comportamenti potenzialmente pericolosi. Vediamoli:

  • Bere caffè: ha effetti solo temporanei, di breve durata. Vi è stata la campagna di “Autostrade per l’Italia” in cui è stato offerto un caffè gratis a chi viaggiava di notte. Lodevole iniziativa, specie perché induceva il conducente ad una sosta e quindi ad interrompere il viaggio. Tuttavia il sorseggiare un caffè è un semplice palliativo ad una situazione che richiede invece di fermarsi alla prima piazzola e chiudere gli occhi per un adeguato riposo, anche breve, ma sufficiente a far riprendere il viaggi in condizioni di maggiore sicurezza per sé e per gli altri. Oltretutto bere molti caffè aumenta la sudorazione, il battito del cuore e l’acidità gastrica e soprattutto potrebbe impedire di riposare quando poi ci si rende conto che è di questo che si ha necessità.

  • Bagnarvi il viso con un panno umido.

  • Alzare lo stereo: come abbiamo già detto provoca alla lunga un affaticamento sensoriale. Meglio sintonizzare la radio su stazioni che alternino musica, notiziari, conversazioni ecc.

  • Accelerare la velocità. E’ pericoloso, considerando che quando si è stanchi i riflessi rallentano.

  • Fumare. L’effetto è di breve durata accompagnandosi negativamente ad una diminuzione dell'apporto di ossigeno al cervello.

  • Cantare.

  • Aprire il finestrino e sporgere fuori la testa.

  • Indirizzare l’aria del climatizzatore verso il viso.

  • Mangiare cioccolatini al  caffè oppure assumere bevande con caffeina.

  • Masticare un chewing-gum

Cosa fa l’industria automobilistica per aiutare il guidatore contro il colpo di sonno?

Pressoché tutte le case automobilistiche hanno già in listino o in fase di sperimentazione sistemi atti ad affrontare il colpo di sonno, indicati da varie sigle (DAC, LDW, ASL, Lane Assist, Attention Assist, ecc). Ricordiamo:

  • sistemi che avvertono tramite un cicalino e un tremore del sedile o del volante  quando si cambia involontariamente la corsia senza aver attivato l’indicatore di direzione.

  • sistemi che analizzano tramite telecamere ad infrarossi miniaturizzate i battiti delle palpebre e il movimento della testa.

  • sistemi che analizzano i movimenti dell’auto sulla strada per verificare lo stato di attenzione del guidatore stesso.

Questi ultimi due sistemi si avvalgono, nel caso di devianza dai parametri di normalità, di avvertimenti sonori, avvertimenti grafici sul cruscotto, attivazione di frenate successive fino al tensionamento delle cinture di sicurezza e della frenata di emergenza quando la collisione viene ritenuta inevitabile.