Mani sudate: come scivola il volante

Postato il 24 Luglio 2008


Avere le mani umide di sudore non è sicuramente piacevole, anzi risulta decisamente fastidioso quando per esempio nel proprio lavoro si ha a che fare con documenti cartacei e addirittura diventa imbarazzante quando nel salutare qualcuno si deve porgere la propria mano. Questo problema dermatologico ha un nome preciso: iperidrosi palmare. Le mani sudano, sempre, talora in maniera così intensa da creare un vero e proprio gocciolamento. E’ una condizione non pienamente conosciuta nelle sue cause, ignote nella maggioranza dei casi. Temperatura ambientale, stress emotivi, l’ansia sono certamente possibili fattori scatenanti.

Il problema quindi ha una rilevanza sociale. Da appassionati del volante non si può trascurare il momento in cui occorre guidare il proprio o altrui autoveicolo. Il volante diventa scivoloso e, se di pelle, rimane facilmente macchiato e nel tempo si rovina inesorabilmente, creando una brutta immagine estetica dell’abitacolo quando arriva il momento di rivendere l’auto.

Cosa si può fare? Gli approcci sono vari dai più elementari ai più complessi, tutti da porsi in relazione alla gravità del problema: un conto è avere le mani umidicce, un conto vedere cadere le gocce di sudore dalle proprie mani.

Si parte dai prodotti antitraspiranti (detti anche antiperspiranti) da applicare sulla regione palmare, a base di cloruro o bromuro di alluminio.

Vi è poi la ionoforesi, tecnica che consiste nell’immergere le mani in una soluzione elettrolitica attraverso la quale passa una corrente continua, con lo scopo di otturare i condotti delle ghiandole sudoripare.

L’avvento della tossina botulinica, sostanza inizialmente impiegata in ambito oculistico e poi diventata famosa quando è stata utilizzata per appianare alcune rughe del viso, rappresenta un nuovo approccio al problema. La tecnica consiste nell’iniettare piccole quantità di tossina nella parte superficiale della cute palmare.

In ultimo la chirurgia endoscopica, con la quale si interrompe il collegamento tra il nervo (si chiama simpatico, ma non lo è certamente per chi soffre di iperidrosi) e le ghiandole sudoripare, facendo venire meno l’impulso che porta alla sudorazione.

Quali i vantaggi o gli svantaggi dei vari trattamenti? Per i primi due sicuramente la comodità di utilizzo a cui corrisponde però una possibile ridotta efficacia e la necessità di doverli ripetere ad intervalli più o meno brevi, per la tossina botulinica la via di somministrazione (varie iniezioni nel palmo della mano) non particolarmente gradevole, con un benessere teorico calcolato in alcuni mesi(1-6) e talvolta una secondaria debolezza della muscolatura della mano trattata. Anche per questa necessarie sedute successive per mantenere il risultato.

In ultimo la via chirurgica. Sicuramente la più efficace, però… C’è un però, infatti. Ossia si può passare dal tanto bagnato al tanto secco, al punto da rendere necessario l’uso di topici umettanti perché la pelle troppo secca impedisce di distendere completamente le dita delle mani.

Cosa consigliare quindi al nostro guidatore: sicuramente avvalersi del parere del dermatologo che potrà verificare e suggerire in maniera appropriata l’approccio terapeutico più corretto. E poi? Beh, i vecchi guanti con le mezze dita che abbellivano o abbelliscono le mani dei gentleman-drivers (e dei ciclisti) non sono un’idea da scartare come pure l’uso di polveri- assomigliano al borotalco - di amido di riso, di magnesite (quella usata dai rocciatori perché anche per loro una mano sudata significa minor presa sulla roccia) sono quelli più banali ma talora sufficienti a porre un qualche rimedio al fastidioso problema.