ISETTA: che ovetto!

Postato il 24 Luglio 2008


Era l’anno 1952 e da una fervida idea dell’ing. Ermenegildo Preti e di Pierluigi Raggi nacque, negli stabilimenti della Iso (dalla quale uscivano motocicli), una simpaticissima quanto unica microcar: l’Isetta. Quali erano le sue unicità? Vediamole:

Isetta
  • forma ad uovo,

  • unica porta d’accesso sul frontale,

  • due ruote posteriori accoppiate (si evitava l’uso del differenziale),

  • generoso motore 2 tempi,  2 cilindri sdoppiati

  • cilindrata cc.236

  • potenza cv 9.5 a 4500 giri

  • cambio a 4 velocità + retromarcia

  • telaio ad elementi tubolari

  • freni ad espansione comando idraulico, con unico tamburo posteriore

  • peso di 330 kg.

  • Larghezza mm. 1340

  • Lunghezza mm. 2250

  • Altezza mm. 1320

Isetta

Partecipò alla 1000 miglidel maggio 1954 imponendosi nella “Classifica all’indice di prestazione”.

Purtroppo in Italia questa gloriosa vetturetta non ottenne il risultato sperato e così i Rivolta, proprietari della Iso, cedettero, dal 1955, la licenza di produzione alla BMW, la quale, dopo aver sostituito il motore a 2 tempi con un proprio monocilindrico a 4 tempi, ne fece un successo di vendite internazionale.

IsettaIsetta

E’ bello ricordarla perché per molti sarà una gradita scoperta e poi perché l’Isetta fu uno degli esempi di quanto grande fosse la genialità dell’industria italiana: l’unico rammarico è che il successo le sia arriso fuori dai confini nazionali: è proprio vero che “nessuno è profeta in  patria”.

Isetta

la calandra a doppio rene

Isetta

l’ampia apertura anteriore

Isetta

il portapacchi esterno

Isetta

il tetto parzialmente apribile

C’era anche la versione “cabriolet”. Niente male, vero?

IsettaIsetta

E poi che varietà di colori…..

IsettaIsetta
IsettaIsetta

E poi quella della polizia…

IsettaIsetta

E quella furgonata…

Isetta

Insomma, una Isetta per tutti i gusti. Davvero tanti