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ERITEMA AB IGNE

Eritema da scaldino, eritema da calore

Dott. Luciano Schiazza
Specialista in Dermatologia e Venereologia
Specialista in Leprologia e Dermatologia Tropicale
c/o InMedica - Centro Medico Polispecialistico
Largo XII Ottobre 62
16121 Genova
cell 335.655.97.70 - studio 010 5701818
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L’eritema ab igne (EAI) è una dermatite localizzata, pigmentata, di aspetto reticolato dovuta a ripetute, prolungate esposizioni a fonti di calore (calorifero, borsa dell’acqua calda, termocoperta, scaldino).

Fu descritta per la prima volta dal dermatologo londinese Horatio George Adamson con il nome di “livedo reticolare pigmentata”. Le prime osservazioni riferivano la comparsa dell’EAI nella parte interna delle cosce e della gambe di donne che si sedevano di fronte ad una stufa o ad un fuoco. Il dermatologo tedesco Abraham Buischke, nei primi del ‘900, lo chiamò “Hitze melanose, melanosi indotta dal calore.

Non insolita l’osservazione dell’EAI nella regione lombo-sacrale o in sede addominale in persone che, sofferenti di dolore in tali sedi, cercavano di alleviare la sintomatologia o appoggiandosi al calorifero oppure  utilizzando un termoforo od una borsa dell’acqua calda.

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Le temperature applicate nelle sedi dove compare l’EAI sono di poco superiori ai 40°C (43-47°C), inferiori comunque a livelli tali da causare una bruciatura.

Tale temperatura determinerebbe un danno all’epidermide e al plesso vascolare superficiale sottocutaneo (derma papillare), con conseguente tendenza alla vasodilatazione. Ne deriverebbe poi una fuoriuscita di globuli rossi e  deposizione di emosiderina, responsabile della iperpigmentazione. Inizialmente il reticolo appare rosato per diventare successivamente di colore marrone.

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Le dimensioni, la forma e la localizzazione della lesione suggeriscono la fonte di calore. Terapeuticamente, non esiste un trattamento definitivo. Certamente il primo passo è interrompere la fonte di origine del calore. Se la lesione è iniziale e quindi il reticolo ha ancora un colore rosato, è possibile la normalizzazione della cute in maniera spontanea nell’arco di alcuni mesi. Nel caso invece di pigmentazione marrone, la risoluzione è più difficile: sono stati utilizzati la tretinoina topica od i laser con risultati talvolta incoraggianti.