LA PEDICULOSI DEL PUBE

E' una parassitosi causata da un insetto (piattola), il Phtirus pubis, appartenente all'ordine Anoplura, famiglia Pediculidae, differente da quelli che causano le pediculosi del cuoio capelluto e del corpo.

Vive esclusivamente sull'uomo, nutrendosi in maniera quasi continua di sangue grazie al particolare apparato buccale dotato di un rostro retrattile, munito di denti. Piccolo e rotondo (il maschio è lungo 1 mm, femmina 1.5 mm) ha tre paia di zampe: la presenza di grossi artigli al 2° e 3° paio di zampe gli permette di aggrapparsi ai peli dell'ospite, nelle pause di riposo. Peli non solo pubici, ma anche del perineo, delle cosce, dell'addome, delle ascelle, delle ciglia e delle sopracciglia. Le ciglia sono l'habitat più naturale nel bambino, in quanto è privo della pelosità pubica: il contagio, in questo caso, più spesso è materno. La femmina produce circa 25 uova che vengono depositate alla base dei peli ai quali sono adese grazie a materiale chitinoso da essa prodotto: il loro colore è bruno-chiaro. Nell'arco di sette giorni esse si schiudono e dopo tre mute l'insetto raggiunge lo stato adulto. Vive circa un mese.

Poiché la piattola non abbandona l'ospite essendo poco mobile, la trasmissione della malattia avviene attraverso stretto contatto fisico e per questo è inclusa nell'elenco delle malattie trasmesse sessualmente: il rischio di acquisirla dopo un rapporto sessuale è di circa il 95%. Meno probabile acquisirla attraverso biancheria o vestiti.

La presenza della pediculosi è svelata dall'intenso prurito, notturno soprattutto, localizzato all'area pubica. L'esame obiettivo svela la presenza delle piattole e delle lendini adese ai peli; sugli indumenti intimi è possibile osservare macchiette puntiformi color ruggine (feci del pidocchio) o rosse (sangue). Meno comunemente si trovano le cosiddette macule cerulee (chiazze lenticolari grigio-bluastre di 1-3 mm di diametro) sull'addome, sulle natiche, sulle cosce, dovute all'azione della puntura del parassita.

La terapia si basa sull'uso di sostanze topiche da applicarsi il 1° e 8° giorno nelle zone interessate dall'infestazione. Analogamente va trattato il partner sessuale ed i familiari che fossero parassitari. Non è necessario radere i peli.

Dal momento che la malattia viene comunemente trasmessa per via sessuale occorre una accurata anamnesi genitourinaria e sessuale, prendendo in considerazione altre malattie trasmesse sessualmente, con relative indagini sierologiche.